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Due piazzette, un video e il grande trucco della distrazione

A Sinnai la magia della comunicazione funziona a meraviglia.

Basta poco: due piazzette – finora chiuse, inutilizzabili, dimenticate – vengono finalmente aperte al pubblico.

Un gesto minimo, di ordinaria amministrazione, trasformato in grande evento grazie a un video promozionale: inquadrature studiate per non mostrare il manto giallo al posto del verde, musica ispirazionale, panchine ripulite, messaggi rassicuranti.

Peccato che sia tutto perfettamente calcolato.

Sì, perché l’apertura delle due piazzette cade – casualmente? – proprio nella settimana in cui i cittadini vengono informati delle nuove tariffe TARIP: la famigerata tariffa puntuale sui rifiuti, con aumenti significativi, criteri opachi e zero comunicazione preventiva.

Nessun incontro pubblico.

Nessuna vera campagna informativa.

Nessuna lettera ai cittadini con spiegazioni chiare, esempi pratici, tabelle di calcolo.
Nulla.

Le famiglie che producono meno rifiuti? Penalizzate.

I piccoli esercenti? Confusi e colpiti.

Gli anziani? Disorientati.

Ma il mantra del Comune è sempre lo stesso: “È giusto così. È per l’ambiente.”

Peccato che, nel frattempo, il paese sia sporco, i cestini trabocchino, le strade siano trascurate, e il tanto sbandierato “decoro urbano” resti un miraggio più che una realtà.

E il rimboschimento? Quello finanziato con fondi PNRR?

Dopo mesi di silenzio – e solo in seguito alle nostre segnalazioni – sono comparse alcune piantine. Che però, oggi, si stanno seccando. E insieme a loro anche la pazienza dei cittadini.

Nessuna cura. Nessun monitoraggio. Nessuna trasparenza su costi, varianti, cronoprogramma.

Chi dovrebbe vigilare, tace.

Chi fa domande, viene ostacolato.

E le promesse di riboschimento si seccano sul campo, insieme alle piante mai curate. Un’altra occasione persa. L’ennesima.

Ma torniamo alla quotidianità, quella vera. Quella che ogni cittadino può constatare camminando per Sinnai:

  • Strade sporche.
  • Marciapiedi dissestati.
  • Cestini rari e stracolmi (peraltro non adatti alla raccolta differenziata – proprio quella che dovrebbe giustificare la TARIP).
  • Segnaletica orizzontale e verticale insufficiente o inesistente, a seconda delle zone.

Manutenzione ordinaria? Una parola scomparsa dal vocabolario amministrativo.

E allora che si fa?

Si punta tutto su due piazzette, lucidate a festa, per costruire la narrazione che serve:

“Guardate quanto siamo bravi, abbiamo aperto due piazzette!”

È un trucco vecchio come il potere: quando i problemi aumentano, si offrono simboli. Si costruisce un’immagine, si confeziona un video, si cambia discorso.

E mentre i cittadini si interrogano sulle tariffe TARIP, sui progetti falliti, sull’incuria urbana e sull’assenza di visione, ecco arrivare la risposta studiata a tavolino: un’inquadratura di un oleandro fiorito, qualche gioco per bambini, un po’ di verde tra il giallo. Sì, perché il giallo resta il colore predominante.

Ma davvero pensano che bastino due piazzette per nascondere il disagio crescente?

È tutto calcolato?

È questa la visione politica per Sinnai?

Investire più nella comunicazione dell’ordinario che nella gestione dell’essenziale?

Annunciare con enfasi l’apertura di due piazzette mentre le bollette aumentano, le strade si degradano, il verde pubblico marcisce e i fondi pubblici evaporano?

Due piazzette non bastano.

Non bastano a coprire i silenzi.

Non bastano a cancellare le promesse non mantenute.

Non bastano a nascondere il malessere di una comunità che inizia a vedere, a capire, a farsi domande.

Perché a Sinnai, ormai, si preferisce l’apparenza all’efficacia, l’annuncio all’ascolto, la regia all’autenticità.

Ma tranquilli, adesso abbiamo due piazzette.

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Pulizia e decoro: giusto richiamare i cittadini, ma il Comune dà il buon esempio?

L’11 giugno il Comune di Sinnai, dal suo sito istituzionale, ha lanciato un appello ai cittadini sull’importanza di tenere puliti i propri terreni: tagliare le erbacce, potare le siepi, rimuovere rifiuti, foglie e ramaglie, specialmente se i lotti confinano con strade o marciapiedi, pena l'applicazione di una sanzione amministrativa pari a €250.00 oltre all'obbligo di ripulitura delle aree interessate. Giustissimo. Ci uniamo volentieri all’appello, perché la cura del territorio è una responsabilità condivisa.

Ma a questo punto una domanda è inevitabile: le stesse regole valgono anche per il Comune?

Basta guardarsi intorno: in tante zone di Sinnai, marciapiedi, piazze e strade sono spesso sporchi e invasi da foglie, ramaglie e frutti caduti dagli alberi piantati sul suolo pubblico. Chi deve intervenire in questi casi? Chi si occupa della pulizia costante di queste aree quando lo sporco proviene da piante comunali? E quando la vegetazione invade i percorsi pedonali per esempio, rendendoli pericolosi o inaccessibili, chi ne risponde?

Chi sanziona l’Ente quando non rispetta le stesse regole che impone ai cittadini?

Invitare la popolazione al rispetto dell’ambiente è doveroso. Ma non può esserci un doppio standard: se si chiede senso civico ai cittadini, l’amministrazione deve essere la prima a dimostrarlo, con fatti concreti, ogni giorno.

Insomma, bene le raccomandazioni, ma serve più coerenza. Perché il rispetto dell’ambiente e del decoro urbano non può valere solo a metà. Deve valere per tutti — soprattutto per chi ha il compito di dare l’esempio.

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Se il corpo è lo specchio dell’anima, allora Sinnai cosa ci sta raccontando?

Si dice che il corpo sia lo specchio dell’anima. Se è vero, allora lo stato attuale di Sinnai – segnato da incuria, improvvisazione e mancanza di visione – non è soltanto un problema estetico o funzionale. È il riflesso fedele di una politica che da anni vive alla giornata, senza un progetto reale, senza uno sguardo autentico rivolto al futuro. Racconta anni di gestione miope, scelte rinviate, problemi ignorati.

Strade dissestate, marciapiedi abbandonati, servizi che arrancano, spazi pubblici dimenticati e cemento, tanto, tantissimo cemento: non sono semplici segni del tempo. Sono i sintomi evidenti di una gestione che ha smesso di prendersi cura del paese come si fa con qualcosa di prezioso.

E Sinnai, con le sue frazioni, il suo mare, la sua montagna, la sua pineta e le sue tradizioni, è preziosa. Lo è per chi ci vive, per chi ci è nato, per chi la ama e ne conosce i luoghi più autentici. Ma lo è anche per chi la osserva da fuori e ne percepisce il potenziale inespresso.

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Lettera aperta alla Sindaca Maria Barbara Pusceddu

Cara Barbara,

ti scrivo facendomi portavoce di tante voci: quelle degli insegnanti, dei collaboratori scolastici, dei genitori e anche dei tuoi stessi vicini e concittadini, che ogni giorno frequentano e vivono – o almeno cercano di farlo con dignità – il plesso scolastico di Sant’Isidoro.

Parlo di quella scuola che oggi ospita i bambini della primaria, ma anche le classi della secondaria di primo grado di via Caravaggio, in attesa che vengano finalmente conclusi i lavori della nuova sede.

Dopo aver ricevuto numerose segnalazioni, io e Saverio Melis ci siamo recati di persona sul posto. Purtroppo, ciò che abbiamo visto non solo conferma quanto ci è stato raccontato, ma ferisce profondamente. Ferisce gli occhi e, ancora di più, il senso civico.

Cartoline da Solanas: dove il turismo arriva, ma i servizi no

Apprendiamo con sollievo che le spine e le sterpaglie che da mesi soffocavano Solanas – o almeno una buona parte di esse – sono finalmente state tagliate. Resta però da capire se questi interventi di pulizia fossero già stati programmati, oppure se siano stati eseguiti solo dopo la segnalazione di Casteddu Online, che documentava con foto impietose lo stato di degrado: vegetazione secca, immondizia agli angoli delle strade, un’immagine tutt’altro che invitante per residenti e turisti.

In ogni caso, va riconosciuto che il Comune ha fatto bene a intervenire. E dovrebbe sempre farlo: non solo in risposta alle segnalazioni o alla cattiva pubblicità, ma come dovere costante verso il territorio. Ha agito bene, prima di tutto, nei confronti dei residenti di Solanas – che, è bene ricordarlo, pagano le tasse come tutti gli altri sinnaesi. E ha agito bene anche in ottica turistica, perché quelle immagini non erano certo una cartolina di benvenuto.

Tuttavia, a cavallo del ponte del Primo Maggio, mentre Villasimius si presentava splendente – con rotonde curate, strade pulite e servizi aperti – Solanas offriva uno spettacolo desolante: erbacce, sacchi di rifiuti, marciapiedi sconnessi, e un’assenza quasi totale di attività commerciali. Fatta eccezione per il bar sulla spiaggia e qualche altro esercizio, la frazione era ferma. Nessun supermercato, farmacia chiusa, e accanto a essa un edificio diroccato – pare un tempo sede di un centro giovanile – oggi abbandonato tra alte sterpaglie.

Che la stagione turistica non sia ancora ufficialmente iniziata è comprensibile. Ma non giustifica l’abbandono. In molte zone della Sardegna i turisti sono già arrivati: basti pensare alla Sagra degli Agrumi di Muravera e i tantissimi turisti in giro durante i recenti ponti primaverili. Chi ha saputo cogliere l’occasione, ha già iniziato a raccogliere i frutti. Solanas, invece, si è fatta trovare ancora una volta impreparata.

Eppure le potenzialità non mancano: la spiaggia è bellissima, il paesaggio suggestivo, la posizione strategica tra Cagliari e Villasimius. Ma a cosa serve tutto questo se mancano i servizi essenziali? È inaccettabile che un residente – o un turista – debba percorrere chilometri per acquistare un litro di latte, un farmaco, un giornale. Supermercato assente, farmacia chiusa, edicola mai vista. Le bellezze naturali, da sole, non bastano se non si investe nella qualità della vita quotidiana.

Girando per la frazione, la domanda sorge spontanea: di chi sono quegli edifici abbandonati? Possibile che nessuno possa o voglia recuperarli? Il Comune non potrebbe acquisirli, metterli in sicurezza e poi destinarli – anche a canone agevolato o gratuito – a piccoli commercianti, artigiani, cooperative? Si creerebbero servizi, lavoro, occasioni. Si darebbe vita a una comunità oggi spenta.

Il paradosso è che Solanas funziona, oggi, forse al 10% del suo potenziale. E mentre si rinvia il progetto dei parcheggi a pagamento – fortunatamente bloccato per ora – si dimentica che la vera urgenza è la cura del territorio. Altro che ticket per la sosta: qui manca l’essenziale.

È vero che la giunta comunale si è insediata da meno di un anno. Ma non è un’amministrazione del tutto nuova. Molti protagonisti, a partire dalla sindaca – già vicesindaca nella scorsa legislatura – conoscono bene le criticità di Solanas. E proprio lei afferma di recarsi quasi ogni giorno nella frazione. E allora, viene da chiedersi: quanto ancora dovranno aspettare i cittadini, i commercianti, i proprietari di seconde case, per vedere garantiti i servizi primari?

Servono visione, idee, coraggio e determinazione. Il Comune di Sinnai dispone – almeno così si dice – di un avanzo di bilancio di circa 2 milioni di euro. E se una parte di queste risorse fosse finalmente destinata a Solanas, come segnale concreto di cambiamento? Sarebbe un investimento, non una spesa. Un primo passo verso una località finalmente all’altezza del suo nome, della sua storia, e della sua bellezza.

Solanas non ha bisogno di annunci, ma di fatti. Non bastano proclami sui social o visite lampo buone solo per le foto: servono decisioni concrete, investimenti mirati, e una visione a lungo termine. Servono servizi, dignità, e attenzione quotidiana. Non solo nei mesi estivi. Non solo quando scoppia la polemica.

Perché Solanas è Sinnai. E chi la abita, chi la vive, chi la ama e chi la sceglie ogni estate, merita di più.

La Pineta di Sinnai: un Bene Comune da Proteggere e Valorizzare

La Pineta di Sinnai è un angolo di tranquillità, un piccolo tesoro naturale che da sempre accoglie gli amanti della natura.

Non solo i cittadini di Sinnai, ma anche molti abitanti dei paesi vicini vengono a cercare pace e aria fresca in questo polmone verde, che offre uno spazio perfetto per passeggiate, picnic e momenti di relax. Recentemente, con grande piacere, abbiamo appreso la notizia della chiusura del percorso ai veicoli non autorizzati. Un annuncio che ha suscitato entusiasmo in molti di noi: finalmente, la pineta può essere percorsa liberamente, senza doversi preoccupare del passaggio dei veicoli.

Il Rimboschimento

Rimboschimento Parte 1

 

 

Rimboschimento Parte 2

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