Scusate se continuiamo a battere sullo stesso chiodo: sappiamo che prima o poi potrebbe piegarsi, ma la dichiarazione di una consigliera di maggioranza merita una pausa, una risata amara e, perché no, qualche riflessione in più.
Secondo lei, il progetto di rimboschimento a Sinnai non graverebbe sulle tasche dei cittadini perché finanziato dal PNRR. Tradotto: niente soldi del Comune, tutto arriva da Roma-Bruxelles. Possiamo dormire sonni verdi e rigogliosi… e se il progetto dovesse andare male? Beh, allora niente panico: non sono mica i nostri soldi, no?
Ma… che cos’è davvero il PNRR? Una pioggia di euro dal cielo? Un generoso regalo di Babbo Natale europeo?
In realtà, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un programma finanziato dall’Unione Europea tramite il Next Generation EU: centinaia di miliardi per rilanciare i Paesi dopo la pandemia. Non è beneficenza, non sono “soldi degli altri”: sono risorse che noi cittadini italiani ed europei contribuiamo a mettere insieme, solo che passano da qualche altra tasca prima di arrivare a Sinnai.
Dire che non sono soldi dei cittadini è un po’ come dire: “Sto spendendo niente, tranquilli” mentre paghi tutto con la carta di credito. Sembra gratis… finché non arriva l’estratto conto.
Detto questo, se Sinnai è davvero riuscita a ottenere fondi PNRR, complimenti. In Italia perdere finanziamenti europei per incapacità progettuale è fin troppo facile: intercettarli è già un merito.
Ma il punto vero è un altro: che senso ha avere tanti soldi se poi non servono a migliorare concretamente la vita dei cittadini? Avviare progetti solo perché “ci sono i fondi”, senza monitoraggio, senza ditte competenti e con risultati rischiosi, è come vincere alla lotteria e spendere tutto in soprammobili.
I fondi dovrebbero lasciare un segno tangibile, duraturo e utile per la comunità. Non servire a dire: “Ce li abbiamo.”
E se i controlli (perché i fondi non arrivano mai “a scatola chiusa”) certificassero l’insuccesso e intimassero la restituzione? Sarebbe la beffa finale.
La verità è che i fondi PNRR non dureranno per sempre. Prima o poi finiranno. E se nel frattempo non saranno stati amministrati bene o, peggio, non saranno stati amministrati affatto, come si garantirà la crescita di Sinnai?
Il rischio è che, evaporata la pioggia di finanziamenti, restino solo cartelli di cantieri e qualche foto sorridente sui social. E noi cittadini più poveri… ma con un bell’album di ricordi da campagna elettorale.
Se il PNRR diventa solo uno slogan o una gara a “chi porta a casa più finanziamenti”, allora sì: avremo tanti progetti da mostrare.
Ma nulla di cui andare fieri.